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ID Percorso Nome Percorso Percorribile Grado Difficoltà Descrizione Comprens. Sibillini Commento
7 Capanna Ghezzi -> Pizzo del Diavolo medio Questo è uno dei percorsi classici del comprensorio dei Monti Sibillini: molto panoramico e suggestivo. Si parte da Capanna Ghezzi, un rifugio che ospita i pastori durante il periodo estivo, per arrivare sino alla vetta del Pizzo del Diavolo (metri 2412), passando per la Forca Viola (metri 1936) e successivamente, vicino all'arrivo, per la Cima del Redentore (metri 2448). Occorrono circa 3 ore di cammino all'andata. La traccia parte dalla Capanna Ghezzi, ma ad oggi non è possibile arrivarci in automobile, quindi aggiungete circa 30 minuti di tempo, per arrivare dal parcheggio, sino al luogo previsto per la partenza. Si consiglia di rifornirsi di acqua presso il fontanile del rifugio, in quanto non saranno presenti altre sorgenti di acqua durante il tragitto. Dal fontanile, si sale verso l'alto, in direzione della Forca Viola, per circa un'ora. Dalla Forca Viola, si salirà ancora verso destra e si proseguirà sino alla cresta sovrastante. Dalla cresta si prosegue ancora a destra in direzione della Cima del Redentore e da qui a sinistra alla volta del Pizzo del Diavolo. SI Il percorso non presenta grandi difficoltà: il sentiero è ben mantenuto ed il fondo si presenta abbastanza compatto. Sono presenti alcuni tratti di salita ripida, facilmente superabili con un minimo di allenamento. I panorami visibili durante il cammino, sono tra i più affascinanti dei Sibillini. La prima parte del percorso è caratterizzata dalla vista sulla Piana di Castelluccio (durante la fioritura delle lenticchie, verso la fine di Giugno inizio di Luglio, diventa un vero spettacolo). Presso la Forca Viola, guardando in basso, si potrà ammirare la Valle del Lago di Pilato. Sulla Cima del Redentore, trattandosi della seconda cima dei Monti Sibillini, dopo il Monte Vettore, sarà possibile ammirare gran parte della Catena. Arrivati a Pizzo del Diavolo, sarà possibile ammirare il Monte Vettore sull'altro lato della cresta. Dalla cima del Pizzo del Diavolo non sarà possibile vedere il Lago di Pilato, se non andando un po' più in basso. Se scendete un po' dalla cima, prestate molta attenzione, in quanto il fondo è costituito da sole pietre, alcune di dimensioni notevoli.
8 Rifugio del Fargno -> Monte Priora medio Il percorso e' molto panoramico e ci porta su una delle più alte vette dei Monti Sibillini: il Monte Priora con i suoi 2332 metri. Si parte dal rifugio del Fargno; la strada di accesso al rifugio rimane aperta solo durante il periodo estivo. Si sale sino alla Forca dell'Angagnola (circa 1800 metri) e si continua poi a destra, in direzione del Pizzo Berro. Una volta arrivati sotto al Berro, ne fiancheggeremo la vetta sino a raggiungere il Monte Priora. Sono necessarie 2 ore/2 ore e trenta per raggiungere la vetta del Monte Priora. SI Il percorso non presenta grandi difficoltà. Il tratto che sale prima del Pizzo Berro ha un fondo molto pietroso e si dovrà prestare attenzione a dove si mette i piedi, soprattutto quando si affronterà la discesa. Seguendo il sentiero si rimane sempre abbastanza sicuri. Durante l'escursione saranno visibili la Val di Panico e il massiccio del Bove a destra, durante la prima parte dell'ascesa. Poco dopo aver superato la Forca dell'Angagnola sarà possibile vedere la Valle dell'Ambro. Sulla vetta del Monte Priora, volgendo lo sguardo a sud, saremo di fronte al Monte Sibilla e all'anello del Vettore all'orizzonte. In basso avremo la Val di Tenna. E' anche visibile l'eremo di San Leonardo.
9 Colle di Montegallo -> Monte Vettore alto Percorso impegnativo e molto panoramico. Si raggiunge prima la frazione Colle di Montegallo (AP) per poi prendere il primo bivio a destra che sale poco dopo aver oltrepassato la frazione. Il percorso è indicato da un cartello visibile nella foto relativa al primo waypoint. Il tracciato sale sino alla chiesa di Santa Maria in Pantano del IX secolo, immersa in una pineta, luogo mistico di particolare importanza storica. Nei pressi della chiesa è presente una fontana. Si sale quindi sino alla Fonte del Pastore (metri 1500 ca.), questa sarà l'ultima fonte disponibile lungo il percorso. Dalla fonte abbiamo ancora circa 1000 metri di dislivello da percorrere. Il Monte Vettore è sempre visibile a sinistra mentre si sale. Per arrivare in vetta, dall'inizio del percorso, sono necessarie circa 4 ore. Nella traccia GPS è compresa solo l'ascesa SI Dato il dislivello importante, questo sentiero è poco praticato. Non sono richieste particolari doti per affrontarlo, basta essere un poco allenati. Il fondo del percorso, a parte nel primo tratto dove è disseminato di pietre, non presenta particolari difficoltà. Il panorama offre da un lato la collina marchigiana, con sullo sfondo i Monti della Laga, dall'altro la maestosità del Monte Vettore. Lungo il tracciato sono presenti numerosi imbuti dove la neve staziona in inverno. In vetta, sporgendosi di poco e facendo attenzione, è possibile ammirare la valle glaciale del Vettore con i suoi Laghi di Pilato.
10 Monte Prata -> Sasso di Palazzo Borghese basso Si parte dal piazzale degli impianti sciistici del Monte Prata per raggiungere la Fonte della Jumenta percorrendo un'ampia strada bianca. Dalla fonte, si prende il sentiero a sinistra. Qui la pendenza aumenta per un breve tratto. Si sale lungo il pendio sud del Monte Porche, sino a raggiungere il Palazzo Borghese. Arrivati a questo punto del percorso, il Sasso di Palazzo Borghese è ben visibile a sinistra e per raggiungerlo bastano pochi minuti. Per completare l'ascesa dell'intero percorso occorre circa un'ora. SI Il percorso è molto panoramico: a sud, Castelluccio di Norcia e la Cima del Redentore sono sempre visibili durante la prima parte del percorso. Raggiunta la vetta del Sasso di Palazzo Borghese si avrà la sensazione di essere al "centro" dei Monti Sibillini: potrete ammirare le maggiori vette della catena.
11 Madonna della Cona -> Cima di Vallinfante medio Il percorso ci conduce verso una delle cime meno note del comprensorio dei Sibillini, la Cima di Vallinfante. Questa cima offre un panorama stupendo verso alcune delle vette più conosciute. Possiamo ammirare il Pizzo Berro e la Priora verso nord e tutta la cresta dal Monte Porche verso la Sibilla, passando per la Cima di Vallelunga a est. Noi l'abbiamo affrontato partendo dalla chiesetta di Madonna della Cona, dato che non ci è stato possibile percorrere in macchina la strada che dalla piccola chiesa va verso il piazzale della Baita (poco più di 2 Km - vedi waypoint n.2) in quanto ci sono dei lavori in corso per il ripristino della sede stradale e per il piazzale stesso. Sino alla fonte della Jumenta (wapoint n.3) il percorso non presenta particolari difficoltà. La salita più dura si affronta dopo la fonte andando verso la cresta. Una volta guadagnata la cresta (poco oltre i 2000 m. di altitudine) il percorso si snoda in una serie di saliscendi sino alla meta. La traccia non finisce sopra la Cima di Vallinfante, ma su una delle sue cime proseguendo verso nord. Arrivando sotto la Cima di Vallinfante, visto il forte vento abbiamo preferito non proseguire sopra la cima, ma l'abbiamo evitata continuando sulla destra sino alla fine del percorso. L'ultimo tratto del percorso non è particolarmente indicato a chi soffre di vertigine: la strada è molto larga, ma in alcuni tratti sulla sinistra il pendio si presenta molto scosceso. La traccia qui fornita rappresenta solo l'ascesa. SI -

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